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Rivista di Studi Fenici, XLIV, 2016, Nuova Edizione..

“LO MIO MAESTRO E ’L MIO AUTORE”
STUDI IN ONORE DI SANDRO FILIPPO BONDÌ

a cura di
Massimo Botto, Stefano Finocchi, Giuseppe Garbati, Ida Oggiano

Editoriale

Per una felice circostanza l’uscita di questo volume della Rivista di Studi Fenici coincide con alcuni momenti significati della lunga storia del periodico: una nuova direzione, un nuovo comitato scientifico e redazionale, una nuova veste editoriale e, non ultimo, un volume monografico dedicato ad uno dei massimi esponenti negli studi della disciplina di cui la Rivista è il più importante organo scientifico .

Il volume nasce, quindi, all’insegna di un rinnovamento che si colloca nel solco di una consolidata tradizione di studi, quella dedicata alle civiltà fenicia e punica, fondata da Sabatino Moscati . Con il nuovo corso ci si propone, infatti, di proseguire il cammino tracciato nel corso di 43 anni della Rivista, ma con un passo di marcia diverso, dettato dal naturale evolversi di una disciplina caratterizzata da un costante mu- tamento . Nuove tematiche, nuove regioni, nuovi ambiti cronologici e, soprattutto, nuovi tipi di approccio metodologico rendono sempre più attuale e interessante studiare la storia del Mediterraneo del I millennio a .C . in ottica fenicia, che oggi significa sempre più porre in luce l’indistinto piuttosto che il definito: naviga- tori, fondatori di “colonie”, eredi e propagatori delle tradizioni culturali siro-palestinesi, precoci assimilatori di altrui tradizioni e, perciò, rappresentanti di un’identità in continuo rinnovamento .

In questa direzione si è mossa la scelta dei membri del comitato scientifico, studiosi di diversa formazi- one e di diversi Paesi che, per storia antica o recente, hanno avuto un ruolo nello studio del mondo fenicio e punico . L’intento è di fare della Rivista di Studi Fenici un luogo di incontro delle nuove molteplici realtà di cui si nutre e sostanzia oggi la disciplina . Una disciplina la cui ragion d’essere è tutt’ora valida proprio perché si è saputa reinventare al di là dei confini delle categorie accademiche, concentrandosi sullo studio del contesto mediterraneo che, grazie allo spostamento delle popolazioni levantine, si è moltiplicato geogra- ficamente e dilatato cronologicamente . Dagli albori della disciplina, quando l’attenzione era stata rivolta a trovare ciò che di “fenicio” era stato ignorato negli studi, spesso con intenzione, si è giunti ad una fase matura delle ricerche che ha come scopo lo studio dell’interazione tra i diversi popoli del Mediterraneo piuttosto che l’esito di tale fenomeno, cioè la nascita di caratteri culturali ritenuti specifici di ogni singolo gruppo . La plasticità dell’identità dei phoinikes, giudicata spesso in senso negativo, si può oggi invece ritenere una qualità straordinariamente attuale che vede il fil rouge della loro storia (formato da un amalgama di lingua e culti, oggetti e immagini) intrecciarsi con le vicende degli altri popoli mutando colore e, a volte, sfilacciandosi, nei luoghi e nel tempo .

Con questo primo numero ci auguriamo che la Rivista di Studi Fenici possa assumere il ruolo di pun- to di riferimento per contributi di alto livello sulla storia dei Fenici, dei Punici e di tutti coloro che con essi entrarono in contatto e contribuirono ad arricchire la loro identità in movimento . Le pagine della Rivista saranno quindi uno spazio ideale che, grazie al dialogo tra studiosi di diversa formazione e provenienza, si configura come luogo di dibattito scientifico libero dalle frontiere politiche e culturali che segnano in modo drammatico questi tristi giorni del nostro presente.

Ida Oggiano

 

Indice

  • Ida Oggiano, Editoriale/Editorial
  • Alessandro Naso, Nuovoassetto editoriale dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico/New Editorial
  • Structureof the Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico
  • Massimo Botto, Stefano Finocchi, Giuseppe Garbati, Ida Oggiano, “Lo mio maestro e ’l mio autore”Studi in onore di Sandro Filippo Bondì
  • Marianna Castiglione, Fabio Porzia (a cura di), Pubblicazionidi Sandro Filippo Bondì
  • Claudio Saporetti, Qualche pensierosulla discesa di Ištar agli Inferi
  • Paolo Matthiae, Unehypothèse sur la déesse à l’iconographie hathorienne dans la glyptique paléosyrienne
  • Serena Maria Cecchini, Osservazionisugli avori assirizzanti di Nimrud
  • Hélène Sader, A Phoenician “incense altar” from Tell el-Burak, Lebanon
  • María Eugenia Aubet, Las estelas de Tiro en su contexto arqueológico
  • Josette Elayi, L’impact de la guerre navale sur l’économie des cités phéniciennes
  • Maria Giulia Amadasi Guzzo, Notesu un’iscrizione fenicia da Kharayeb
  • Eric Gubel, Vanessa Boschloos, Sous les étoiles de Thot Le dieu lunaire dans l’art phénicien
  • Marilina Betrò, La più antica menzione delle Colonne d’Ercole? Il testo sui Ba occidentali nella tomba di Ramses VI in Egitto
  • Edda Bresciani, Le feste del “ritorno della natura” nell’Egitto antico
  • Giovanni Garbini, Appuntidi epigrafia fenicio-punica
  • Felice Israel, Materialisu Moloch II: il viaggio di Moloch nel Mediterraneo, come quando e perché
  • Tatiana Pedrazzi, L’età(non più) oscura dei commerci: riflessioni sugli scambi tra l’Oriente e il Mediterraneo centro-occidentaleagli inizi del I millennio a C
  • Sergio Ribichini, Giù dalle mura: da Tiro a Cartagine, visitando altri luoghi
  • Giorgio Bejor, I grandi frontoni greci arcaici, nuovi allestimenti e riflessioni
  • Maddalena Vallozza, LEncomio di Elena di Isocrate nella Retorica di Aristotele
  • M’hamed Hassine Fantar, Les institutions puniques après la chute de Carthage
  • Lorenza Ilia Manfredi, Le miniere, la metallurgia e il sacro nel Nord Africa fenicio-punico
  • Francesca Spatafora, Identitàdi genere nella necropoli punica di Palermo: indicatori archeologici e dati  antropologici
  • Rossella Giglio Cerniglia, Mozia2015: novità dalle ricerche archeologiche nel territorio, valorizzazione del tofet, nuovo allestimento e sostegno antisismico della statua del “giovane”
  • Luana Poma, Alcunitemi iconografici greci sugli “stampi per focaccia” punici
  • Carlo Tronchetti, Ancora su Fenici, Etruschi e Sardegna
  • Piero Bartoloni, Unabroccafenicia e la cronologia di Sulky
  • Paolo Bernardini, Mascheree teste tra Sulci e Monte Sirai
  • Jacopo Bonetto, Vecchiee nuove conoscenze per lo studio delle necropoli fenicie e puniche di Nora
  • Bianca Maria Giannattasio, Bracierie thymiateria dal pozzo dell’area C di Nora
  • Fabio Fabiani, Maria Letizia Gualandi, Usie riusi a Nora: da vani di servizio a vani residenziali nell’isolato sulla via del porto
  • Livia Tirabassi, Il “colle di Tanit” Per una lettura delle evidenze strutturali della Nora fenicia e punica
  • Diego Ruiz Mata, Las ciudades fenicias del Castillo de Doña Blanca y Cádiz durante el siglo VIII a C Mi visión actual según los datos recientes arqueológicos
  • Alfredo González Prats, Cerámicasde procedencia centro-mediterránea en la colonia fenicia de La Fonteta     319 Sara Lancia, Alcuneriflessioni sulle più antiche testimonianze dai santuari fenici in Andalusia
  • María Cruz Marín Ceballos, María Belén, Ana María Jiménez Flores, El“gestodel velo” en terracotas votivasde es Culleram (Ibiza)
  • Jordi   H .   Fernández,   María   José   López-Grande,   Francisca   Velázquez,   Benjamí   Costa,   Ana    Mezquida, Unescarabeoprocedentedel poblado de Sa Morisca (SantaPonça,Mallorca)
  • Alicia Rodero Riaza, Unlargo viaje y un gran cambio La Protohistoria y las colonizaciones en el Museo   Arqueológico Nacional (1970-2014)
  • Ana Margarida Arruda, O Touro da necrópole de Cinco Reis 8 (Beja, Portugal)
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