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Peer reviewers

Anni dal 2016 al 2018

  • Maria Giulia Amadasi

  • Silvia Alaura

  • Manuel Alvarez

  • Sandro Filippo Bondì

  • Marco Bonechi

  • Massimo Botto

  • Giorgos Buroghiannis

  • Anna Cannavò

  • Rossana De Simone

  • Andrea Ercolani

  • Eduardo Ferrer

  • Giuseppe Garbati

  • Wissam Khalil

  • Carolina Lopez Ruiz

  • Barbara Mura

  • Ana Niveau

  • Ida Oggiano

  • Tatiana Pedrazzi

  • Celestino Perez

  • Carla Perra

  • Luana Poma

  • Sergio Ribichini

  • Andrea Roppa

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“Con la «Rivista di Studi Fenici» ci proponiamo di offrire una sede comune a tutti coloro che s'interessano di questi studi, riducendo la dispersione degli scritti nelle riviste più varie e meno tipiche alla quale si è finora assistito. Per essa chiediamo anzitutto la collaborazione dei colleghi stranieri, fondamentale per la prospettiva organica a cui teniamo e specialmente necessaria in un mondo di studi largamente irradiato nello spazio tra Oriente e Occidente. Chiediamo al tempo stesso il concorso degli studiosi italiani che comunque si siano avvicinati agli studi fenici, sicché la varietà degl'interessi e delle formazioni divenga, da frammentarietà, stimolo fecondo”. (Presentazione di Sabatino Moscati, in «RStFen» 1, 1973, p. 2)

Per una felice circostanza questa uscita della Rivista di Studi Fenici coincide con alcuni momenti significati della sua lunga storia: una nuova direzione, un nuovo comitato scientifico e redazionale, una nuova veste editoriale e, non ultimo, un volume monografico dedicato ad uno dei massimi esponenti negli studi della disciplina di cui la rivista è il più importante organo scientifico.

Questo volume viene pubblicato, quindi, all’insegna di un rinnovamento che si colloca nel solco di una consolidata tradizione di studi, quella dedicata alle civiltà fenicia e punica, fondata da Sabatino Moscati. Con questo nuovo corso ci si propone, infatti, di proseguire il cammino tracciato nel corso di 43 anni della Rivista, ma con un passo di marcia diverso, dettato dal naturale evolversi di una disciplina caratterizzata da un costante mutamento. Nuove tematiche, nuove regioni, nuovi ambiti cronologici e, soprattutto, nuovi tipi di approccio metodologico rendono sempre più attuale e interessante studiare la storia del Mediterraneo del I millennio a.C. in ottica fenicia, che oggi significa sempre più porre in luce l’indistinto piuttosto che il definito: navigatori, fondatori di “colonie”, eredi e propagatori delle tradizioni culturali siro-palestinesi, precoci assimilatori di altrui tradizioni e, perciò, rappresentanti di un’identità in continuo rinnovamento.

In questa direzione si è mossa la scelta dei membri del comitato scientifico, studiosi di diversa formazione e di diversi Paesi che, per storia antica o recente, hanno avuto un ruolo nello studio del mondo fenicio e punico. L’intento è di fare della Rivista di Studi Fenici un luogo di incontro delle nuove molteplici realtà di cui si nutre e sostanzia oggi la disciplina. Una disciplina la cui ragion d’essere è tutt’ora valida proprio perché si è saputa reinventare al di là dei confini delle categorie accademiche, concentrandosi sullo studio del contesto mediterraneo che, grazie allo spostamento delle popolazioni levantine, si è moltiplicato geograficamente e dilatato cronologicamente. Dagli albori della disciplina, quando l’attenzione era stata rivolta a trovare ciò che di “fenicio” era stato ignorato negli studi, spesso con intenzione, si è giunti ad una fase matura delle ricerche che ha come scopo lo studio dell’interazione tra i diversi popoli del Mediterraneo piuttosto che l’esito di tale fenomeno, cioè la nascita di caratteri culturali ritenuti specifici di ogni singolo gruppo. La plasticità dell’identità dei phonikes, giudicata spesso in senso negativo, si può oggi invece ritenere una qualità straordinariamente attuale che vede il fil rouge della loro storia (formato da un amalgama di lingua e culti, oggetti e immagini) intrecciarsi con le vicende degli altri popoli mutando colore e, a volte, sfilacciandosi, nei luoghi e nel tempo.

Con questo numero ci auguriamo che la Rivista di Studi Fenici possa assumere il ruolo di punto di riferimento per contributi di alto livello sulla storia dei Fenici, dei Punici e di tutti coloro che con essi entrarono in contatto e contribuirono ad arricchire la loro identità in movimento. Le pagine della Rivista saranno quindi uno spazio ideale che, grazie al dialogo tra studiosi di diversa formazione e provenienza, si configura come luogo di dibattito scientifico libero dalle frontiere politiche e culturali che segnano in modo drammatico questi tristi giorni del nostro presente.

EDITORIALE Luglio 2016 (Ida Oggiano)


 “Con la «Rivista di Studi Fenici» ci proponiamo di offrire una sede comune a tutti coloro che s'interessano di questi studi, riducendo la dispersione degli scritti nelle riviste più varie e meno tipiche alla quale si è finora assistito. Per essa chiediamo anzitutto la collaborazione dei colleghi stranieri, fondamentale per la prospettiva organica a cui teniamo e specialmente necessaria in un mondo di studi largamente irradiato nello spazio tra Oriente e Occidente. Chiediamo al tempo stesso il concorso degli studiosi italiani che comunque si siano avvicinati agli studi fenici, sicché la varietà degl'interessi e delle formazioni divenga, da frammentarietà, stimolo fecondo”. (Presentazione di Sabatino Moscati, in «RStFen» 1, 1973, p. 2)

This issue of the Rivista di Studi Fenici happily coincides with a number of significant developments in the magazine’s long history: new management, a new scientific and editorial committee, a new design and, not least, a monograph dedicated to one of the greatest exponents of the discipline in which the Rivista is the most important scientific organ.

The launch of this volume of the Rivista, then, forms part of a renewal that is located within a solid tradition of study – that devoted to the Phoenician and Punic civilizations – founded by Sabatino Moscati. Indeed, this new deal intends to follow the path marked out in the course of the 43 years of the Rivista, but at a different pace, dictated by the natural evolution of a discipline characterized by constant change. New themes, new regions, new chronological scopes and, above all, new kinds of methodological approach give ever greater topicality and interest to the study of the history of the Mediterranean of the first millennium BCE from the Phoenician perspective. Today this increasingly means highlighting the indistinct rather than the clearly defined: seafarers, founders of “colonies”, heirs and propagators of the Syro-Palestinian traditions, early assimilators of the traditions of others and, therefore, representatives of an identity in a continuous state of renewal.

It is in this spirit that the members of the scientific committee have been chosen, scholars from diverse backgrounds and from various countries which, since ancient times or more recently, have played a role in the history and the study of the Phoenician and Punic world. The aim is to make the Rivista di Studi Fenici a meeting place for the multiple new realities that today nourish and strengthen the discipline. It is a discipline whose raison d’être is still valid precisely because it has been able to reinvent itself beyond the confines of academic categories by concentrating on the study of the Mediterranean context which, thanks to the movement of the Levantine populations, has expanded both geographically and chronologically. Following the early days of the discipline, when the focus was on finding the “Phoenician” elements that had hitherto been ignored in studies, often deliberately, a mature phase in the research has been reached which aims to investigate the interaction between the diverse peoples of the Mediterranean rather than the outcome of that phenomenon, i.e. the birth of cultural characteristics thought to be specific to each particular group. The plasticity of the identity of the phonikes, often viewed negatively, can now be regarded as a quality of extraordinary topicality that sees the fil rouge of their history (formed from an amalgam of language and cults, objects and images) become interwoven with the histories of other peoples, changing colour and at times unravelling, across locations and time.

With this issue, we hope that the Rivista di Studi Fenici can become a reference point for high-level contributions on the history of the Phoenicians, the Punics, and all those who came into contact with them and contributed to enriching their shifting identity. The pages of the Rivista will thus be an ideal space which, as a result of dialogue between scholars of diverse backgrounds and nationalities, will be a locus for academic debate that is free of the political and cultural boundaries that so dramatically mark these sad times in which we live.

EDITORIAL July 2016 (Ida Oggiano)

Bibliografia

Bibliographies

Acquaro, E., Bibliografia. 2: RStFen, 2 (1974), 123-135.

Acquaro, E., Bibliografia. 2: RStFen, 2 (1974), 123-135.

Acquaro, E., Bibliografia. 3: RStFen, 3 (1975), 131-141.

Acquaro, E., Bibliografia. 4: RStFen, 4 (1976), 117-127.

Acquaro, E., Bibliografia. 5: RStFen, 5 (1977), 105-116.

Acquaro, E., Bibliografia. 6: RStFen, 6 (1978), 117-126.

Acquaro, E., Bibliografia. 7: RStFen, 7 (1979), 131-141.

Acquaro, E., Bibliografia. 8: RStFen, 8 (1980), 155-164.

Acquaro, E., Bibliografia. 9: RStFen, 9 (1981), 133-142.

Acquaro, E., Bibliografia. 10: RStFen, 10 (1982), 141-151.

Acquaro, E., Bibliografia. 11: RStFen, 11 (1983), 121-130.

AA.VV., Bibliografia. 12: RStFen, 12 (1984), 111-132.

AA.VV., Bibliografia. 13: RStFen, 13 (1985), 155-178.

AA.VV., Bibliografia. 14: RStFen, 14 (1986), 257-274.

AA.VV., Bibliografia. 15: RStFen, 15 (1987), 199-214.

Mazza, F. - Ribichini, S. - Xella, P., Bibliografia. 16: RStFen, 16 (1988), 269-287.

Mazza, F. - Ribichini, S. - Xella, P., Bibliografia. 17: RStFen, 17 (1989), 313-344.

Mazza, F. - Ribichini, S. - Xella, P., Bibliografia. 18: RStFen, 18 (1990), 235-266.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S. - Xella, P., Bibliografia. 19: RStFen, 19 (1991), 243-276.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S. - Xella, P., Bibliografia, 20: RStFen, 20 (1992), 203-242.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 21: RStFen, 21 (1993), 251-279.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 22: RStFen, 22 (1994), 281-306.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 23: RStFen, 23 (1995), 217-239.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 24: RStFen, 24 (1996), 199-227.

Acquaro, E. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 25: RStFen, 25 (1997), 215-245.

Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 26: RStFen, 26 (1998), 247-268.

Bartoloni, P. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 27: RStFen, 27 (1999), 211-238.

Bartoloni, P. - Mazza, F. - Ribichini, S. (- Campanella, L.), Bibliografia. 28: RStFen, 28 (2000), 217-243.

Bartoloni, P. - Mazza, F. - Ribichini, S. (- Campanella, L.), Bibliografia. 29: RStFen, 29 (2001), 245-287.

Botto, M. - Campanella, L. - Mazza, F. - Ribichini, S., Bibliografia. 30: RStFen, 30 (2002), 237-274.

Linee guida per gli autori

Linee guida per gli autori / Guidelines for Authors
 

La «Rivista di Studi Fenici» è un periodico internazionale Peer Reviewed del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC), fondato da Sabatino Moscati e pubblicato da Edizioni Quasar.

La Rivista di Studi Fenici, ha periodicità annuale ed è destinata ad accogliere articoli da presentare in lingua inglese, anche se, benchè in forma limitata, saranno accettati contributi in francese, tedesco e spagnolo.


 

La rivista accetta contributi in italiano, francese, inglese, spagnolo e tedesco, che vengono sottoposti al giudizio di due o più revisori secondo la procedura della "peer review".

Per proporre un contributo scrivere a:
Redazione della Rivista di Studi Fenici
Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico C.N.R.
Area della Ricerca di Roma
Via Salaria km 29.300
C.P. 10
I - 00015 Monterotondo Stazione (Roma)

o agli indirizzi:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Per facilitare il lavoro di redazione e garantire l'uniformità dei testi, gli autori sono pregati di attenersi strettamente alle seguenti norme.

Testo, note e bibliografia

I testi vanno presentati in formato digitale, .doc (word), utilizzando font unicode con dimensioni 12, note a piè di pagina in corpo 10. Il file deve essere privo di Macro, Protezioni del documento (= Accesso illimitato), Tag, Sillabazione, Commenti, Collegamenti ipertestuali, Opzioni per il rilevamento delle Modifiche e qualunque altra nota sulla Revisione.
Ogni contributo deve essere accompagnato:
1) dalla traduzione del titolo in inglese;
2) dall’Abstract (max. 1000 battute spazi inclusi) in inglese;
3) da max. 5 parole-chiave in lingua inglese per facilitare la soggettazione dello studio;
4) dall’indirizzo completo e da altri recapiti dell'Autore.
Il titolo dell’articolo va in maiuscolo neretto; seguono Nome per esteso e Cognome dell’Autore in Maiuscolo/Maiuscoletto. Per il proprio indirizzo mail e l'eventuale indicazione della filiazione accademica, l'autore può apporre un asterisco in esponente al proprio cognome e fornire in basso, prima delle note, le informazioni desiderate.
Nella divisione in paragrafi inserire una riga vuota subito dopo il suo titoletto e due righe vuote alla fine del paragrafo stesso. La gerarchia dei titoli dei vari livelli dei paragrafi (anche nel rispetto delle centrature, degli allineamenti e dei caratteri – maiuscolo/maiuscoletto spaziato, alto/basso corsivo e tondo) è la seguente:

RIVISTA DI STUDI FENICI

1. Rivista di Studi Fenici

1. 1. Rivista di Studi Fenici

1. 1. 1. Rivista di Studi Fenici

Le parole in lingue straniere moderne, nonché quelle in greco, latino, fenicio, ebraico, etc., quando siano trascritte in alfabeto latino, vanno evidenziate in corsivo, a meno che non si tratti di termini specialistici di ampia utilizzazione o comunque entrati nell'uso vivo della lingua italiana. Per le parole greche non trascritte si utilizza il minuscolo tondo e per quelle sumeriche il maiuscolo tondo.
Le parole "Confronta"/"Confrontare" vanno abbreviate Cfr. o cfr.; la parola "secolo" va abbreviata sec.
Quando nel testo si richiama una illustrazione si deve usare l’abbreviazione Fig./Figg., Tav./Tavv. entro parentesi tonde.
Gli indicatori di nota vanno posti in esponente in alto a destra, senza spazio. Le note vanno numerate in sequenza continua e poste in esponente dopo il segno di interpunzione.
In nota si suggerisce di utilizzare sempre il sistema c.d. "Harvard" facendo ricorso a sigle alfanumeriche binarie composte secondo lo schema Cognome Autore + data, p./pp., fig./figg., ecc., che andranno sciolte nell'elenco finale delle "Abbreviazioni bibliografiche". L’abbreviazione AA.VV. non va mai utilizzata. L'espressione "in corso di stampa" va indicata "c.s." nel titolo abbreviato e per esteso nella sigla sciolta. Nel caso di più contributi dello stesso autore pubblicati nello stesso anno, indicare l’anno di edizione + le lettere minuscole a, b, ecc. senza spazio.
Nei singoli casi i titoli vanno così indicati:

Monografie: Nome Autore/Curatore abbreviato + Cognome Autore/Curatore in maiuscolo/maiuscoletto + titolo del libro in corsivo + luogo di edizione + anno di edizione.

  • Esempio: Bartoloni 1976 = P. Bartoloni, Le stele arcaiche del tofet di Cartagine, Roma 1976.

Nel caso di più autori (fino a tre), vanno posti uno di seguito all’altro, in maiuscoletto separati fra loro da un trattino lungo; oltre i tre autori si opterà per una riduzione a sigla basata sul titolo o Autore et al.

  • Esempio: Bartoloni – Tronchetti 1981 = P. Bartoloni – C. Tronchetti, La necropoli di Nora, Roma 1981 («Collezione di Studi Fenici», 12).

In caso di volume collettaneo i nomi del/dei curatore/curatori sono seguiti dall’indicazione (ed.) o (edd.), da considerarsi abbreviazioni di (edidit) o di (ediderunt).

  • Esempio: Niemeyer 1982 = H.G. Niemeyer (ed.), Phönizier im Western, Mainz am Rhein 1982.

Se il titolo è quello principale di un’opera in più tomi, viene seguito dalla virgola, da eventuali indicazioni relative al numero di tomi, in cifre romane tonde, omettendo "vol.", seguite dalla virgola e dal titolo del tomo, in corsivo alto/basso, seguito dall’eventuale Sottotitolo, in corsivo alto/basso, separato da un punto.
Nel caso di monografie o articoli inclusi in collane o serie speciali, l’indicazione andrà dopo l’anno di edizione seguito dalla virgola fra parentesi tonde, col titolo fra virgolette a caporale tondo alto/basso seguito dalla virgola e dall’eventuale numero arabo tondo

  • Esempio: M. Balmuth (ed.), Studies in Sardinia Archaeology III, Nuragic Sardinia and the Mycenaean World, Oxford 1987 («BAR International Series», 387).

Articoli in riviste: Nome Autore abbreviato + Cognome Autore in maiuscolo/maiuscoletto + titolo del contributo in corsivo + nome della rivista in tondo fra virgolette a caporale + annata della rivista espressa in numeri arabi + anno di edizione + n. di pagine. L’abbreviazione "sg." va evitata e vanno sempre indicati il numero iniziale e quello finale di pagina del contributo citato.

  • Esempio: Acquaro 1976 = E. Acquaro, Amuleti egiziani della Collezione Gorga, in«Aegyptus»56, 1976, pp. 192-206.


Nel caso di più autori di un articolo(fino a tre), i loro nomi vanno posti uno di seguito all’altro, in maiuscoletto separati fra loro da un trattino lungo; oltre i tre autori si opterà per una riduzione a sigla basata sul titolo o Autore et al.

Cataloghi di mostra: Nome Curatore abbreviato + Cognome in maiuscolo/maiuscoletto + (ed.)/(edd.) in tondo minuscolo + Titolo in corsivo + Catalogo della mostra + (sede della mostra + anno della mostra) + luogo di edizione + anno di edizione (es.:

  • Esempio: Ferrari 2004 = D. Ferrari, Cartagine nella tradizione moderna, in E. Acquaro – D. Ferrari (edd.), I Fenici. L'Oriente in Occidente, Catalogo della mostra (Milano 2004), Milano 2004, pp. 106-115.

Atti di convegno: Nome Curatore abbreviato + Cognome in maiuscolo/maiuscoletto (ed.) / (edd.), in tondo minuscolo + Titolo in corsivo + (sede del convegno + data precisa del convegno) + luogo di edizione + anno di edizione.

  • Esempio: D’Oriano 1994 = R. D'Oriano, Un santuario di Melqart-Ercole ad Olbia, inA. Mastino – P. Ruggeri (edd.), L'Africa Romana. Atti del X convegno di Studio (Oristano, 11-13 dicembre 1992), Sassari 1994, pp. 937-948.

Abbreviazioni: Per i periodici devono essere utilizzate le sigle bibliografiche dell’Année Philologique o dell’Archäologische Bibliographie o dell’IFAO. In assenza di abbreviazione, il titolo deve essere indicato per intero.
Gli autori greci devono essere citati secondo le sigle del LSJ; gli autori latini secondo le sigle dell’OLD.

I libri biblici vanno abbreviati secondo il sistema in uso per La Bible de Jérusalem (Paris 2001) e sue traduzioni.

 Illustrazioni

Le immagini consegnate, accompagnate dalle didascalie fornite  in elenco su un file distinto, dovranno essere prive del diritto d’autore o accompagnate da una autocertificazione che ne attesti il permesso di stampa. Saranno accettate solo immagini in formato JPEG o TIFF.
Per planimetrie o disegni in Autocad o altro programma di vettorializzazione si predilige la copia in formato pdf o TIFF. Le immagini devono essere a risoluzione 300 dpi (definizione dei pixel) a dimensione reale (per dimensione reale si intende che l’immagine deve essere a 300 dpi nella misura in cui essa deve essere inserita nel volume);
Eventuali modifiche (ritagli o scontorni) devono essere indicate in modo chiaro al momento della consegna.
Non saranno accettati né immagini né grafici forniti in formato Word. I grafici devono essere consegnati nel loro formato originale. Le immagini in formato cartaceo eventualmente allegate devono essere accompagnate dalla relativa numerazione indicata in modo chiaro direttamente sull’immagine (ad esempio sul retro).
La redazione di riserva di adeguare il formato e/o la dimensione delle immagini inserite nel testo alle esigenze dell’impaginato, rispettando ovviamente il più possibile le indicazioni dell’autore. 

Rivista

Indice per anno / Index by Year

 

Volume XLVII - 2019

 

CURATORE: Ida Oggiano
EDITORE: Edizioni Quasar, 2019
PREZZO: € 70,00
ISBN: 978-88-5491-027-0
ISSN: 0390-3877
E-ISBN: 978-88-5491-031-7
E-ISSN: 1724-1855
PAGINE: 139

 

Editorial staff

Indice

 

Volume XLVI - 2018

 

CURATORE: Ida Oggiano
EDITORE: Edizioni Quasar, 2018
PREZZO: € 70,00
ISBN: 978-88-7140-955-9
ISSN: 0390-3877
E-ISBN: 978-88-7140-977-1
E-ISSN:1724-1855
PAGINE: 157

 

Editorial staff

Indice

 







     
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